Glossario

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  • ACE inibitori
    Classe di farmaci per curare l’ipertensione. Sono di prima scelta nel diabete.
  • Acetone
    E’ uno dei corpi chetonici. Compare nell’alito (che ha odore di “frutta matura”) in caso di grave scompenso del diabete tipo 1.
  • Acido acetilsalicilico
    E’ il principio attivo dell’Aspirina e di altri prodotti simili che vengono spesso prescritti ai diabetici per ridurre il rischio di trombosi contrastando l’aggregazione delle piastrine (“fluidificano il sangue”)
  • Ago usa e getta
    Si tratta del piccolo ago che viene montato sulla penna usata per l’iniezione dell’insulina. Ce ne sono di diversa lunghezza (4,5,6,8,12 mm) e spessore (29,30,31,32,33 g).
  • Albuminuria
    L’albumina è una delle principali proteine del sangue e in genere non viene filtrata dal rene se questo non ha una funzione alterata. Quantità limitate di albumina nelle urine (30-300 mg al giorno) definiscono la presenza di microalbuminuria. Quantità di albumina nelle urine superiore a 300 mg al giorno definiscono la presenza di albuminuria (o proteinuria).
  • Alimenti per diabetici
    Si tratta in genere di alimenti (es. pane e derivati, pasta) che vengono arricchiti di fibre vegetali per rallentare l’assorbimento dei carboidrati contenuti negli alimenti. Da notare che non contengono meno calorie, quindi non fanno dimagrire. Accanto a questi sono venduti alimenti definiti impropriamente per diabetici (es. mele per diabetici).
  • Alterata glicemia a digiuno
    E’ una condizione di elevato rischio di sviluppare diabete ed è definita da una glicemia a digiuno fra 100 e 125 mg/dl.
  • Amino acidi
    Sono circa 25 e compongono le proteine. In situazioni particolari vengono utilizzati a scopo energetico come alternativa al glucosio e agli acidi grassi liberi. Praticamente tutte le cellule possono sintetizzare proteine a partire da amino acidi e possono ossidare (“bruciare”) amino acidi a scopo energetico.
  • Analoghi dell’insulina
    Sono molecole di insulina modificate con varie tecniche al fine di variarne i tempi d’azione accelerandoli (es. lispro, aspart, glulisina) oppure rallentandoli (es. glargina, detemir, lispro-protamina, degludec).
  • Analoghi di GLP-1
    Classe di farmaci per il trattamento del diabete tipo 2. Sono da iniettare sottocute e aumentano la secrezione di insulina e inibiscono la secrezione di glucagone. Riducono anche l’appetito e fanno perdere peso. Ce ne sono ad effetto più rapido e meno duraturo e altri a durata più prolungata. Includono exenatide (anche nella formulazione a lunga durata), liraglutide, lixisenatide, dulaglutide e albiglutide.
  • Angioplastica percutanea
    Tecnica che prevede, durante un’angiografia, di allargare il diametro di un’arteria ristretta dall’arteriosclerosi mediante un palloncino gonfiabile.
  • Antiaggreganti piastrinici
    Sono farmaci, come l’acido acetilsalicilico (Aspirina), che vengono spesso prescritti ai diabetici per ridurre il rischio di trombosi contrastando l’aggregazione delle piastrine (“fluidificano il sangue”).
  • Anticorpi anti-insulina
    Vengono prodotti contro l’insulina nell’ambito dell’autoimmunità del diabete tipo 1. Erano prodotti anche contro insuline estrattive (bovine o porcine) che non sono più in uso e sono quindi misurabili in persone trattate in passato con queste insuline. Quando presenti, rendono instabile la glicemia perché legano e rilasciano l’insulina in maniera imprevedibile.
  • Arteriografia
    Esame radiologico basato sull’iniezione in un’arteria di mezzo di contrasto per studiarne la forma e valutarne il flusso di sangue. Nel diabete viene utilizzata per studiare soprattutto le arterie delle gambe e le coronarie (coronarografia).
  • Arteriopatia obliterante degli arti inferiori
    Condizione in cui le arterie delle gambe presentano placche aterosclerotiche e restringimenti (stenosi) che diminuiscono il flusso del sangue. Può comparire nel diabete, soprattutto quando il compenso glicemico è stato lungamente insoddisfacente e in particolare nei soggetti che hanno fumato molto.
  • Aspirina
    E’ il principio attivo dell’Aspirina e di altri prodotti simili che vengono spesso prescritti ai diabetici per ridurre il rischio di trombosi contrastando l’aggregazione delle piastrine (“fluidificano il sangue”)
  • Aspirina (vedi acido acetilsalicilico)
     
  • Autoanticorpi
    Vengono prodotti per cause ancora poco note contro costituenti delle cellule che fabbricano l’insulina nel pancreas e sono i protagonisti dell’autoimmunità che causa il diabete tipo 1. Vengono misurati alla diagnosi del diabete di tipo 1 per avere certezze in casi dubbi. Possono essere presenti anche mesi/anni prima della comparsa dell’iperglicemia e possono essere usati come indicatori di rischio di malattia.
  • Automonitoraggio glicemico
    Misurazioni domiciliari delle glicemia mediante un glucometro.
  • Beta-bloccanti
    Classe di farmaci per curare l’ipertensione e ridurre il lavoro del cuore. Spesso usati nel diabete, soprattutto quando c’è cardiopatia ischemica.
  • Biguanidi
    Classe di farmaci orali per il trattamento del diabete tipo 2. In questo momento l’unico rimasto in commercio è la metformina che agisce soprattutto riducendo l’insulino-resistenza, con un effetto più marcato a livello del fegato.
  • Biotesiometria
    E’ la misurazione della sensibilità vibratoria mediante un apparecchio detto biotesiometro.
  • Body mass index (o BMI)
    E’ il parametro più utilizzato per definire lo stato di nutrizione e la presenza di sovrappeso o obesità. Si calcola dividendo il peso (in kg) per l’altezza (in metri) e dividendo il risultato per l’altezza in metri. Ad esempio: peso 80 kg, altezza 1,75; il calcolo del BMI è 80:1,75=45,71; 45,71:1,75=26,12. Le categorie di BMI sono le seguenti: meno di 20=sottopeso; 20-24,99=normopeso; 25-29,99=sovrappeso; 30-34,99=obesità grado I; 35-39,99=obesità grado II; 40 e più=obesità grado III.
  • By-pass arterioso
    Tecnica chirurgica che prevede di risolvere un problema di restringimento arterioso (stenosi) collegando il tratto a monte e a valle dell’ostruzione mediante il posizionamento di una vena prelevata da una gamba.
  • C-peptide
    E’ una parte del pro-ormone proinsulina dal quale il C-peptide si stacca nel processo di sintesi dell’insulina dentro le cellule beta del pancreas. Viene rilasciato da queste cellule in quantità identica all’insulina (per ogni molecola di insulina viene prodotta una molecola di C-peptide). Viene misurato nel sangue soprattutto quando si vuole capire se il pancreas produce ancora insulina in soggetti che sono trattati con iniezioni di insulina e in cui il dosaggio nel sangue di questo ormone non darebbe alcuna informazione sulla sua produzione da parte del pancreas.
  • Calcio-antagonisti
    Classe di farmaci spesso usati nel diabete per curare l’ipertensione.
  • Callo
    Zona di cute molto ispessita (ipercheratosi) che si forma nelle zone di maggiore pressione, soprattutto sulla pianta dei piedi. Può ulcerarsi.
  • Calzatura ortopedica
    Scarpa preparata su misura e con certe caratteristiche che viene usata per prevenire la comparsa o favorire la guarigione di lesioni ai piedi.
  • Carboidrati
    Insieme a lipidi e proteine sono i costituenti del nostro organismo. Rappresentano una importante fonte di energia e includono zuccheri semplici (ad esempio glucosio) e zuccheri complessi (ad esempio l’amido).
  • Cardiopatia ischemica
    E’ una condizione di sofferenza del cuore per un insufficiente flusso di sangue nelle coronarie. Include l’infarto del miocardio e l’angina pectoris. Fa parte della macroangiopatia ed è più frequente nel diabetico che nel non diabetico.
  • Carico orale di glucosio
    E’ il test utilizzato per definire la tolleranza ai carboidrati e viene somministrato soprattutto in gravidanza, per svelare il diabete gestazionale, e nelle persone a rischio di diabete. Al di fuori della gravidanza un valore di glicemia pari o superiore a 200 mg/dl due ore dopo un carico orale di 75 g di glucosio definisce la presenza di diabete anche se la glicemia a digiuno non evidenzia il diabete. Un valore di glicemia pari o superiore a 140 mg/dl ma inferiore a 200 mg/dl due ore dopo un carico orale definisce la presenza di ridotta tolleranza glucidica.
  • Carotidi
    Sono le arterie che portano il sangue al cervello. Possono essere colpite dalla macroangiopatia (aterosclerosi).
  • Cataratta
    Opacamente di una delle lenti dell’occhio (cristallino). E’ più frequente nel diabete.
  • Chetonuria
    Quantità di corpi chetonici presenti nelle urine. Possono essere misurati a domicilio mediante striscia reattiva a lettura visiva (il colore cambia in funzione della quantità).
  • Circonferenza della vita
    Viene misurata con un metro da sarto all’altezza dell’ombelico e dà una misura della quantità di grasso addominale.
  • Cistite
    Infezione della vescica. E’ più frequente nel diabete.
  • Cistite
    Infezione della vescica. E’ più frequente nel diabete.
  • Claudicatio intermittens
    Dolore alla gamba (in genere il polpaccio) causato dall’arteriopatia obliterante. Compare camminando e scompare fermandosi.
  • Colesterolo
    E’ un importante componente di tutte le cellule e il precursore di molti ormoni. Livelli elevati danneggiano le arterie e contribuiscono a causare infarto del miocardio e ictus cerebrale. Nel diabete va mantenuto sotto determinati livelli e per questo i diabetici devono spesso prendere pastiglie per abbassarlo. Più che il colesterolo totale vanno considerati il colesterolo LDL (quello “cattivo”) e il colesterolo HDL (quello “buono”). Il primo va tenuto basso (sotto i 100 mg/dl). Il secondo alto ( sopra 40 mg/dl nell’uomo e sopra 50 mg/dl nella donna). Il colesterolo nel diabetico va misurato ogni 6-12 mesi.
  • Conta dei carboidrati
    Tecnica che prevede di calcolare quanti carboidrati sono presenti negli alimenti che vengono consumati in un certo pasto per calibrare meglio la dose di insulina da somministrare prima dello stesso.
  • Coronarie
    Arterie che portano il sangue al cuore. Possono essere colpite dalla macroangiopatia.
  • Coronarografia
    Arteriografia delle arterie coronarie. Serve a capire se ci sono placche aterosclerotiche che ostacolano il normale passaggio del sangue.
  • Corpi chetonici
    Sono molecole prodotte dal fegato a partire dagli acidi grassi liberi quando questi ultimi sono molto abbondanti e c’è carenza di insulina (diabete tipo 1). L’acetoacetato e il beta-idrossibutirrato sono corpi chetonici misurati nelle urine (chetonuria). L’acetone è eliminato col respiro e dà il caratteristico odore all’alito. La chetonuria e, soprattutto, l’alito acetonemico sono segni di grave scompenso diabetico.
  • Creatinina
    E’ una sostanza filtrata dal rene ed eliminata con le urine. Viene misurata nel sangue per valutare la funzione renale. Aumenta se la funzione renale è ridotta. Misurandola sia nel sangue che nelle urine delle 24 ore si può calcolare la clearance della creatinina che è un parametro più affidabile della funzione renale della semplice creatinina del sangue. La creatinina (o la clearance della creatinina) va misurata nel diabetico ogni 6-12 mesi (più spesso se il parametro è alterato).
  • Curva glicemica (vedi carico orale di glucosio)
     
  • Diabete gestazionale
    E’ il diabete che compare in gravidanza e scompare dopo il parto. Avere avuto il diabete gestazionale costituisce una condizione di alto rischio di diabete tipo 2.
  • Diabete monogenico
    Rientrano in questa categoria rari tipi di diabete che sono dovuti ad un difetto genetico maggiore e che sono ereditari. Un esempio è il MODY.
  • Diabete secondario
    E’ il diabete che compare come conseguenza di malattie di alcuni organi (es. pancreas o fegato o rene) o dell’uso di alcuni farmaci (es. cortisone).
  • Diabete tipo 1
    E’ causato dalla distruzione delle cellule che producono l’insulina da parte del sistema immunitario. In pratica viene riconosciuto come estraneo e quindi da distruggere ciò che estraneo non è (autoimmunità). Per questo tipo di diabete è assolutamente necessaria la terapia con le iniezioni di insulina. Compare soprattutto in bambini, adolescenti, giovani adulti e raramente inizia dopo i 40 anni.
  • Diabete tipo 2
    E’ la varietà più comune di diabete (più del 90% dei casi) e dipende da una combinazione di deficit di secrezione insulinica e di ridotta efficacia dell’insulina (insulino-resistenza). E’ strettamente legato all’eccesso di peso (obesità) ed è curato con dieta e spesso pastiglie. Nel corso degli anni può richiedere insulina per essere controllato.
  • Diapason
    Strumento che viene usato per valutare la sensibilità vibratoria in alternativa al biotesiometro.
  • Diario glicemico
    E’ il quadernetto dove il diabetico scrive i valori delle glicemie che misura a casa. Sempre più spesso è sostituito da diari elettronici.
  • Dieta ipocalorica
    Prescrizione dietetica finalizzata alla perdita di peso corporeo.
  • Dieta isocalorica
    Prescrizione dietetica finalizzata al mantenimento del peso corporeo.
  • Disfunzione beta-cellulare
    Riduzione della secrezione delle cellule beta del pancreas.
  • Dislipidemia
    E’molto frequente nel diabete ed è definita da elevati trigliceridi e/o basso colesterolo HDL. Va controllata con la dieta ed eventualmente con i farmaci perché contribuisce al rischio di malattie cardiovascolari.
  • Distrofia ungueale
    Condizione in cui una o più unghie delle dita dei piedi si rompono facilmente e si ispessiscono. A volte è causata da infezioni da miceti (funghi).
  • Diuretico
    Classe di farmaci che aumentano l’eliminazione di sodio e di acqua con le urine, riducendo la pressione arteriosa e l’accumulo di liquidi nell’organismo (edema). Sono molto usati nel diabete. <
  • Ecocardiogramma
    Studio della forma e della funzione del cuore mediante ultrasuoni.
  • Ecocolordoppler vascolare
    Studio della forma e della funzione dei vasi sanguigni mediante ultrasuoni. Si applica soprattutto allo studio delle carotidi e delle arterie degli arti inferiori.
  • Educazione terapeutica
    Insieme delle istruzioni e informazioni somministrate al paziente diabetico per renderlo capace di somministrarsi l’insulina, controllarsi la glicemia a casa, gestire l’ipoglicemia, modificare la terapia anti-diabetica, ecc.
  • Elettrocardiogramma
    Studio dell’attività elettrica del cuore. Può essere alterato per la presenza di insufficienza delle arterie coronarie (cardiopatia ischemica). Può essere eseguito durante sforzo (camminata su tapis roulant o pedalata su cyclette) </
  • Elettromiografia
    Studio della funzione elettrica dei nervi e dei muscoli, in genere delle gambe.
  • Emoglobina glicosilata o glicata (HbA1c)
    E’ la percentuale di emoglobina alla quale è legato glucosio. La percentuale è tanto maggiore quanto più alta è stata la glicemia nei 2-3 mesi precedenti il prelievo di sangue. Viene utilizzata per avere una stima del livello medio di glicemia e, quindi, del grado di compenso glicemico. Deve essere misurata in tutti i diabetici 3-4 volte all’anno (ogni 3-4 mesi) e il valore deve essere mantenuto idealmente sotto il 7%, tranne casi in cui l’obiettivo è più alto per una serie di motivi.
  • Endoarteriectomia
    Tecnica chirurgica che prevede l’apertura di un’arteria che ha un importante restringimento (stenosi) per ripulirla. In genere viene utilizzata per la carotide e la femorale.
  • Fenomeno del tramonto
    Viene così definito il rialzo della glicemia che si osserva nel tardo pomeriggio in una certa percentuale di diabetici. Dipende generalmente da una carenza di insulina basale in persone che la somministrano alla sera.
  • Fenomeno dell’alba
    Viene così definito il rialzo della glicemia che si osserva in molti pazienti durante le ultime ore della notte (fra le 4 e le 8 del mattino). Dipende da un’esagerata produzione di glucosio da parte del fegato e non ha nulla a che vedere con quello che si ha mangiato la sera prima.
  • Fibrati
    Classe di farmaci usati soprattutto per ridurre i trigliceridi e aumentare il colesterolo HDL. Riducono anche il colesterolo LDL
  • Filtrato glomerulare
    Esprime la capacità dei reni a filtrare (depurare dalle scorie) il sangue. Può ridursi nel diabete e quindi va misurato periodicamente.
  • Fluorangiografia retinica
    Esame in cui viene fotografato il fondo dell’occhio (retina) dopo aver somministrato endovena un colorante che permette di evidenziare bene i vasi sanguigni.
  • Fotocoagulazione retinica
    Terapia della retinopatia diabetica con la tecnica del laser.
  • Fruttosamina
    Corrisponde all’albumina (una delle principali proteine del sangue) alla quale si è attaccato glucosio. Il livello è tanto maggiore quanto più alta è stata la glicemia nelle 2-3 settimane precedenti il prelievo. Viene utilizzata per avere una stima del livello medio di glicemia e quindi del compenso glicemico. <
  • Glicemia
    E’ il livello di glucosio nel sangue. Il valore normale a digiuno è compreso fra 70 e 99 mg/dl. Fra 100 e 125 mg/dl è la condizione di alterata glicemia a digiuno. Una glicemia a digiuno uguale o superiore a 126 mg/dl definisce il diabete. La glicemia può essere misurata anche a domicilio mediante striscia reattiva, meglio se con un glucometro piuttosto che con lettura visiva.
  • Glicemia post-prandiale
    E’ il livello di glucosio nel sangue circa 2 ore dopo l’inizio di un pasto (colazione, pranzo o cena). Va mantenuta controllata perché un suo valore troppo alto (più di 160-180 mg/dl) fa alzare l’emoglobina glicosilata e contribuisce al rischio di sviluppare complicanze.
  • Glicosuria
    Quantità di glucosio presente nelle urine. Può essere misurata con striscia reattiva a lettura visiva colorimetrica anche a domicilio. La glicosuria è un parametro di controllo del diabete ormai privo di valore clinico.
  • Glinidi
    Classe di farmaci orali per il trattamento del diabete tipo 2. Includono la repaglinide. Agiscono aumentando la secrezione di insulina.
  • Glitazoni (o Tiazolidinedioni)
    Classe di farmaci orali per il trattamento del diabete tipo 2. Includono il pioglitazone e il rosiglitazone (non più in commercio in Italia). Agiscono riducendo l’insulino-resistenza.
  • Glucagone
    Ormone prodotto dalle cellule alfa del pancreas che agisce aumentando la glicemia. Un’iniezione di glucagone viene talvolta usata in caso di grave ipoglicemia.
  • Glucometro
    Apparecchio per la misurazione domiciliare della glicemia mediante strisce reattive e una piccola goccia di sangue del dito. Ne esistono di molti tipi, dotati di memoria e di varie funzioni per calcolare eventualmente i valori medi in vari momenti della giornata. Molti sono interfacciabili con un PC per scaricare i dati e costruire diari glicemici elettronici.
  • Glucosio
    E’ uno degli zuccheri semplici (monosaccaridi) che circolano nel sangue (altri sono il fruttosio e il galattosio). E’ la principale fonte di energia rapidamente disponibile per tutte le cellule dell’organismo. Le cellule producono energia metabolizzando il glucosio.
  • Ictus cerebrale
    E’ una condizione di sofferenza acuta di una parte del cervello per insufficiente flusso di sangue dovuto alla macroangiopatia. E’ più frequente nel diabetico che nel non diabetico.
  • Indice di massa corporea (vedi Body Mass Index)
     
  • Indice glicemico
    Indica il potenziale di innalzamento della glicemia proprio di una quantità fissa (100 g) di un alimento ricco di carboidrati. Il riferimento è in genere il glucosio, nei confronti del quale viene calcolato l’indice.
  • Infarto del miocardio
    E’ una condizione di sofferenza acuta di una parte del cuore per insufficiente flusso di sangue dovuto alla macroangiopatia. E’ più frequente nel diabetico che nel non diabetico.
  • Infezioni
    Nel diabete le infezioni sono più frequenti e si presentano tipicamente a carico del cavo orale, della pelle, della vescica (cistite), dei genitali. Quando si presentano determinano spesso scompenso glicemico.
  • Inibitori delle alfa-glucosidasi
    Classe di farmaci per il trattamento del diabete tipo 2. Includono l’acarbosio. Agiscono rallentando l’assorbimento intestinale del glucosio.
  • Inibitori di DPP-4
    Classe di farmaci orali per il trattamento del diabete tipo 2. Includono alogliptin, linagliptin, saxagliptin, sitagliptin, vildagliptin. Agiscono stimolando la secrezione di insulina e riducendo la secrezione di glucagone.
  • Inibitori di SGLT-2
    Classe di farmaci orali per il trattamento del diabete tipo 2. Includono canagliflozin, dapagliflozin, empagliflozin. Agiscono stimolando aumentando l’eliminazione urinaria del glucosio.
  • Instabilità glicemica
    Situazione in cui, spesso senza motivi identificabili, le glicemie oscillano da valori troppo bassi a valori troppo alti sia nel corso della singola giornata che da un giorno all’altro. In questi casi il paziente misura da un giorno all’altro, alla stessa ora, glicemia molto diverse, pur avendo un’alimentazione e un’attività fisica del tutto simili nei vari giorni.
  • Insufficienza renale
    E’ la condizione in cui i reni funzionano male. Può comparire nel diabete quando il compenso glicemico è stato lungamente insoddisfacente.
  • Insulina pre-miscelata
    Formulazioni di insulina che contengono sia insulina rapida che insulina di durata intermedia. Sono usate 1-2 volte al giorno, soprattutto per il trattamento del diabete tipo 2.
  • Insulino-resistenza
    Condizione in cui l’insulina ha una minore efficacia biologica. Tipica del diabete tipo 2.
  • Ipertensione
    Condizione in cui c’è aumento della pressione del sangue nelle arterie. E’ molto frequente nel diabete e può contribuire alle complicanze. Va controllata mediante farmaci.
  • Ipoglicemia
    Viene così definito un valore di glicemia inferiore a 55 mg/dl, ma nel diabete tale valore è per convenzione alzato a 70 mg/dl. Si accompagna in genere ai seguenti disturbi: palpitazioni (tachicardia), sudorazione abbondante, tremori alle mani, senso di grande fame, stanchezza estrema, confusione mentale, vista annebbiata e/o doppia. Necessita di immediato intervento con l’assunzione di zuccheri semplici (es. caramelle) e complessi (es. cracker).
  • Ipotensione ortostatica
    Calo eccessivo della pressione arteriosa passando da sdraiati (o seduti) in piedi.
  • LADA (Latent Autoimmune Diabetes of the Adult)
    E’ una variante del diabete tipo 1 in cui l’attacco autoimmune alle cellule che producono insulina è lento e meno imponente rispetto al classico diabete tipo 1, tanto che è curabile per anni con pastiglie. Compare in età più avanzata rispetto al classico diabete tipo 1.
  • Laser (vedi fotocoagulazione retinica)
     
  • Lipodistrofia
    Zona del corpo dove c’è aumento o riduzione della quantità grasso sottocutaneo. Si può osservare in zone in cui vengono praticate con eccessiva frequenza le iniezioni di insulina. E’ reversibile.
  • Macroangiopatia diabetica
    Lesioni ai vasi sanguigni di tipo aterosclerotico causate dall’iperglicemia. Include l’infarto del miocardio (cuore) e l’ictus cerebrale. Può comparire nel diabete soprattutto quando il compenso glicemico è stato lungamente insoddisfacente. Ad essa contribuiscono anche l’ipertensione, la dislipidemia, l’ipercolesterolemia, il fumo di sigaretta.
  • Metformina
    E’ il farmaco di prima scelta nel trattamento orale del diabete tipo 2. Agisce soprattutto riducendo l’insulino-resistenza.
  • Microalbuminuria
    L’albumina è una proteina del sangue che in condizioni normali compare nelle urine in quantità minime. Quando la sua eliminazione con le urine aumenta a 30-300 mg al giorno si dice che c’è microalbuminuria. La microalbuminuria è un fattore di rischio di nefropatia diabetica. Può comparire nel diabete soprattutto quando il compenso glicemico è stato lungamente insoddisfacente.
  • Microangiopatia
    Stato di sofferenza dei piccolo vasi sanguigni. Può comparire nel diabete soprattutto quando il compenso glicemico è stato lungamente insoddisfacente.
  • Microinfusore insulinico
    Piccolo strumento elettronico (delle dimensioni di un telefono cellulare o anche più piccolo) che controlla l’attività di una piccola pompa che eroga insulina sottocute mediante un piccolo catetere di plastica che viene posizionato sotto la cute dell’addome e sostituito periodicamente. Gli strumenti possono essere programmati per infusioni a velocità variabile nei diversi momenti della giornata. In genere si usa un’infusione basale per la notte e i periodi fra un pasto e l’altro e una somministrazione rapida (bolo) in occasione dei pasti. Sia l’infusione basale che i boli possono essere variati in funzione delle necessità stimate di insulina per il tipo di pasto, l’attività fisica, ecc.
  • MODY (Maturity Onset Diabetes of the Young)
    E’ una variante rara di diabete che assomiglia al tipo 2, è curato in genere con pastiglie e compare fra 20-30 anni in famiglie in cui il diabete è presente in tutte le generazioni (nonno, genitore, figlio).
  • Nefropatia diabetica
    Lesioni ai reni causate dall’iperglicemia. Può comparire nel diabete soprattutto quando il compenso glicemico è stato lungamente insoddisfacente.
  • Neuropatia autonomica
    Lesioni ai nervi che regolano la funzione degli organi interni (es. cuore, stomaco, vescica). Si può manifestare con tachicardia fissa, ipotensione ortostatica, difficoltà a svuotare lo stomaco o la vescica. Può comparire nel diabete soprattutto quando il compenso glicemico è stato lungamente insoddisfacente.
  • Neuropatia diabetica
    Lesioni ai nervi causate dall’iperglicemia. Include la neuropatia sensitiva-motoria e la neuropatia autonomica. Può comparire nel diabete soprattutto quando il compenso glicemico è stato lungamente insoddisfacente.
  • Obesità
    E’ la condizione in cui c’è aumento di peso per eccesso di tessuto adiposo. Si riconosce in genere calcolando l’indice di massa corporea (o Body Mass Index, BMI). Un valore di BMI di 30 o più definisce la presenza di obesità. L’obesità è uno dei principali fattori di rischio di diabete tipo 2 in quanto riduce la sensibilità all’insulina (insulino-resistenza).
  • OCT (Ocular Computerized Tomography)
    Studio della retina mediante gli ultrasuoni. Utile soprattutto per cercare la presenza di edema retinico.
  • Oftalmoscopia
    Esame del fondo dell’occhio (retina) mediante l’oftalmoscopio (una specie di lente di ingrandimento dotata di luce che illumina la retina attraverso la pupilla). Richiede in genere la dilatazione della pupilla mediante un collirio e viene fatta quasi sempre dall’oculista. L’esame mira ed evidenziare eventuali alterazioni causate dal diabete.
  • Pancreas artificiale
    Fin dagli anni settanta è stato allestito un pancreas artificiale che somministra insulina e.v. in base al continuo variare della glicemia. Si tratta di un apparecchio voluminoso che è adatto ad alcune situazioni cliniche (es. operazione chirurgica, parto, grave scompenso metabolico) ma non alla terapia abituale del diabete. E’ in sviluppo un pancreas artificiale miniaturizzato che di fatto è un’evoluzione del microinfusore in cui quest’ultimo viene arricchito di una componente in grado di fare monitoraggio continuo della glicemia. Tale componente, tramite un catetere sottocute, esegue di continuo microprelievi di liquido interstiziale che contiene glucosio in concentrazione simile al sangue, legge la glicemia e la comunica alla parte di strumento che, in base a specifici algoritmi, somministra l’insulina.
  • Parestesie
    Sensazioni fastidiose, in genere alle gambe o ai piedi, dovute a sofferenza dei nervi.
  • Penna (iniettore) per insulina
    Strumento a forma di penna per la somministrazione dell’insulina. Può essere una penna che richiede l’uso di cartucce intercambiabili oppure una penna pre-riempita da gettare dopo che la parte piena di insulina si è esaurita. Montano aghi intercambiabili.
  • Piede di Charcot
    E’ un’espressione del piede diabetico in cui, per effetto delle neuropatia e del carico anomalo sulle ossa del piede, si determinano notevoli alterazioni nella forma di queste ultime.
  • Piede diabetico
    Complicanza del diabete caratterizzata da lesioni ai piedi (ulcera e/o necrosi) che traggono origine da problemi di ridotto afflusso di sangue e/o ridotta funzione dei nervi e/o alterazioni osteoarticolari. Spesso complicato da infezione. Può comparire nel diabete, soprattutto quando il compenso glicemico è stato lungamente insoddisfacente.
  • Polidipsia
    Condizione in cui la persona beve molto per la notevole sete.
  • Polineuropatia simmetrica distale
    E’ la varietà più frequente di neuropatia somatica in cui c’è riduzione della sensibilità e ci sono fastidi (es. formicolii, trafitture, calore, dolenzia) alle gambe e ai piedi. Può comparire nel diabete soprattutto quando il compenso glicemico è stato lungamente insoddisfacente.
  • Poliuria
    Condizione in cui la quantità di urina è molto abbondante (superiore a 2,5-3 litri al giorno).
  • Polsi pedidii
    Sono le arterie dei piedi che vengono palpate dal medico per avere una informazione del normale flusso del sangue in questi vasi.
  • Profili glicemici
    L’insieme delle glicemie misurate dal paziente nei vari momenti della giornata e in giorni diversi.
  • Proteine
    Includono molecole che compongono le nostre cellule, le fanno funzionare, controllano varie funzioni fisiologiche (es. l’attività del cuore) e sono abbondanti soprattutto nei muscoli (incluso il cuore). Sono costituite da amino acidi. Nel diabete tipo 1 scompensato la mancanza di insulina riduce la sintesi di proteine (proteosintesi) e aumenta il loro catabolismo (proteolisi).
  • Proteinuria
    Normalmente nelle urine c’è una minima quantità di proteine. Quando queste eccedono i 300 mg al giorno si parla di proteinuria. Quando superano i 3 g al giorno il quadro è definito sindrome nefrosica.
  • Retinografia
    Fotografia della retina alla ricerca di eventuali danni causati dal diabete.
  • Retinopatia diabetica
    Lesioni alla retina causate dall’iperglicemia. Più o meno severa, può comparire nel diabete soprattutto quando il compenso glicemico è stato lungamente insoddisfacente.
  • Ridotta tolleranza glucidica
    E’ la condizione in cui la glicemia 2 ore dopo un carico orale di glucosio è compresa fra 140 e 199 mg/dl. E’ una situazione di elevato rischio di diabete.
  • Riflessi osteo-tendinei
    Sono movimenti involontari evocati dalla percussione di alcuni tendini con il martelletto. Includono il riflesso rotuleo (al ginocchio) e achilleo (subito sopra il calcagno). Esplorano la funzione dei nervi e sono spesso ridotti nel diabete per effetto della neuropatia somatica.
  • Rimbalzo iperglicemico
    Fa tipicamente seguito ad un’ipoglicemia sia per il meccanismo di difesa dell’organismo (rilascio di ormoni controinsulari come glucagone, adrenalina, cortisolo) sia per l’assunzione di cibo in eccesso per contrastare l’ipoglicemia.
  • Sartani (o antagonisti del recettore dell’angiotensina II)
    Classe di farmaci per il trattamento dell’ipertensione. Insieme agli ACE-inibitori sono di prima scelta nel diabete.
  • Scompenso glicemico
    Condizione in cui le glicemia sono persistentemente elevate.
  • Sensibilità dolorifica
    E’ la capacità di percepire il dolore. Può essere ridotta nel diabete, soprattutto ai piedi, per effetto della neuropatia.
  • Sensibilità tattile
    E’ la capacità di percepire il toccamento della pelle con un oggetto (es. punta di spillo, batuffolo di cotone). Può essere ridotta nel diabete, soprattutto ai piedi, per effetto della neuropatia.
  • Sensibilità termica
    E’ la capacità di distinguere la diversa temperatura di oggetti messi a contatto con la pelle. Può essere ridotta nel diabete, soprattutto ai piedi, per effetto della neuropatia.
  • Sensibilità vibratoria
    E’ la capacità di percepire le vibrazioni. Viene esplorata a livello dei piedi mediante un diapason o il biotesiometro. Può essere ridotta nel diabete per effetto della neuropatia.
  • Sensori del glucosio
    Apparecchi grandi come un pacchetto di sigarette che misurano in continuo la glicemia tramite un prelievo sottocutaneo continuo dal liquido interstiziale. Possono essere interfacciati con i microinfusori per calcolare meglio la quantità di insulina da infondere con tali strumenti.
  • Sindrome Metabolica
    E’ una condizione caratterizzata dalla presenza di eccesso di grasso (sovrappeso oppure obesità), dislipidemia (alti trigliceridi e/o basso colesterolo HDL), ipertensione e alterata glicemia a digiuno e/o dopo carico orale di glucosio. La sindrome metabolica è un fortissimo fattore di rischio di diabete tipo 2: quasi tutte le persone con sindrome metabolica sviluppano il diabete tipo 2.
  • Sindrome nefrosica
    Condizione in cui vie è notevole perdita di proteine con le urine tanto che le proteine nel sangue possono essere ridotte con comparsa di edema alle caviglie. Può comparire nel diabetico con nefropatia avanzata, soprattutto quando il compenso glicemico è stato lungamente insoddisfacente.
  • Siringhe da insulina
    Sono le classiche siringhe monouso in plastica per la somministrazione di insulina, ora largamente sostituite dalle penne.
  • Sovrappeso
    Eccesso di peso corporeo rispetto all’altezza per aumento moderato del tessuto adiposo.
  • Statine
    Classe di farmaci molto usati nel diabete per ridurre il colesterolo LDL.
  • Steatosi epatica
    Aumento del contenuto di grasso (trigliceridi) nel fegato. Si associa spesso al diabete, soprattutto in caso di sovrappeso e obesità.
  • Sulfoniluree
    Classe di farmaci per il trattamento del diabete tipo 2. Include clorpropamide, glibenclamide, gliclazide, glipizide, gliquidone, glimepiride. Agiscono stimolando la secrezione di insulina.
  • Tessuto adiposo
    E’ costituito da cellule adipose (adipociti), che sono piene di trigliceridi e si localizzano in molte parti del nostro corpo (soprattutto sulla pancia, i glutei, le cosce). E’ una fonte di acidi grassi liberi, i costituenti dei trigliceridi, molecole che rappresentano la principale alternativa energetica al glucosio per le cellule del corpo. Praticamente tutte le cellule possono ossidare (“bruciare”) acidi grassi in alternativa al glucosio per produrre l’energia di cui hanno bisogno. In caso di diabete scompensato i trigliceridi del tessuto adiposo vengono smontati e gli acidi grassi liberi che li costituiscono escono dalle cellule adipose e si riversano nel sangue.
  • Trapianto di cellule staminali, isole pancreatiche e pancreas
    La terapia insulinica tradizionale (iniezioni) e con microinfusore curano il diabete ma non lo guariscono. Per la guarigione del diabete tipo 1 è indispensabile fornire al paziente un patrimonio di cellule beta pancreatiche che producano insulina nei modi e nei tempi appropriati. Il trapianto di cellule staminali che si differenzino in cellule beta pancreatiche è promettente ma ancora in fase di studio assai preliminare. Il trapianto di isole pancreatiche (che contengono soprattutto cellule beta) è stato tentato da molti anni con successi sempre maggiori ma, purtroppo, ancora temporanei. In poche settimane o mesi o anni il paziente torna a necessitare di iniezioni di insulina. Molto efficace, invece, è il trapianto di pancreas che consegue la guarigione del diabete fino all’80% dei casi. Va però ricordato che si tratta di un intervento complesso, non privo di rischi operatori e post-operatori. Inoltre, come per tutti i trapianti, compresi quelli di isole pancreatiche, è necessaria per tutta la vita una terapia anti-rigetto che, per quanto migliorata con i protocolli più moderni, non è priva di effetti collaterali anche severi. Per questi motivi, sia il trapianto di isole (ancora in una fase sperimentale e con elevata probabilità di insuccesso) che quello di pancreas va riservato a casi selezionati. Una valida indicazione è il soggetto che deve essere sottoposto a trapianto di rene per insufficienza renale. In questi soggetti, che devono fare comunque terapia anti-rigetto per preservare il rene trapiantato, può essere abbinato un trapianto di pancreas.
  • Trigliceridi
    Sono uno dei grassi (lipidi) del sangue (insieme al colesterolo) e sono anche la principale forma di deposito dei grassi nel tessuto adiposo. Vanno tenuti sotto i 150 mg/dl perché contribuiscono al rischio cardiovascolare. Si riducono con la dieta o con i farmaci.
  • Ulcera cutanea
    E’ una lesione della pelle, in genere rotondeggiante, a forma di cratere, più o meno profonda, con bordi in genere spessi (callosi) che nel diabete può comparire sotto la pianta dei piedi per effetto della neuropatia. E’ favorita dalla pressione dell’osso sottostante. Può infettarsi.
  • Urinocoltura
    Ricerca di infezione delle urine coltivandole per valutare la crescita di colonie batteriche.
  • Vasculopatia
    Condizione in cui i vasi sanguigni arteriosi sono colpiti dall’aterosclerosi e, quindi, veicolano meno sangue. I vasi maggiormente colpiti sono le arterie carotidi e i vasi del distretto cerebrale, le coronarie, l’aorta, le arterie renali, le arterie degli arti inferiori.
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